ADORNO ti invita a riflettere: e se i mobili potessero parlare? Parliamo degli oggetti come se fossero vivi, come se fossero persone – il divano si abbina bene al tappeto, la lampada ha molto carattere, e così via – eppure raramente consideriamo la possibilità che possano davvero possedere vita. Sebbene tali riflessioni possano sembrare reminiscenze di favole infantili, per quasi tutta la storia umana, la prospettiva animista – che tutto, dalle rocce ai fiumi, è vivo – era l'unica prospettiva. Ora, il campo della scienza sta espandendo costantemente la definizione di vita, sfidando la nostra capacità di delineare ciò che è senziente e ciò che non lo è, esseri e cose, soggetti e oggetti.

Organizzata come un banchetto di design, questa mostra presenta otto sedie sedute attorno a un tavolo da pranzo apparecchiato con tesori curati, che spaziano da posate d'argento artigianali a bicchieri soffiati a mano. In tutta la stanza, i pezzi respirano di vita; vasi impertinenti indossano gioielli, specchi riflessivi riflettono, umili arazzi pendono, lampade cantano silenziosamente e armadi danzano, tutti impegnati in un dialogo profondo che va oltre materiali, colori e cultura. L'animismo invita i visitatori a interagire con questi pezzi come se fossero ospiti a una riunione. Interagite con loro, scoprite le loro preferenze e fate amicizia.

La mostra suggerisce un percorso verso un futuro sostenibile radicato nella saggezza del passato. Sciogliendo i confini tra l'animato e l'inanimato, ridefiniamo il nostro rapporto con il mondo materiale. Immaginiamo un futuro in cui gli oggetti non sono solo merci da acquistare e smaltire, ma esseri che possiamo conoscere, con cui possiamo fare amicizia e persino innamorarci. L'animismo è un invito a vivere il mondo con meraviglia e reverenza e a prendersi cura degli oggetti che condividono la nostra vita come se fossero nostri parenti. 

Photo credits:
Kacper Banasiak
Vittorio Volpato